giovedì 13 febbraio 2014

IL CINEFORUM DELLA III C: "IL GRANDE DITTATORE" DI CHARLIE CHAPLIN



Lunedì a scuola ho visto un film "Il Grande Dittatore" di Charlie Chaplin girato nel 1940 durante la seconda guerra mondiale. A me questo film è piaciuto molto, come tutti gli altri del resto. E' stato un film davvero bello, divertente e un po' triste. Questo film è la  parodia di Hitler durante il dominio della potenza nazista in Europa. L'interpretazione di Charlot è sublime tanto da riuscire a raccontare la figura di Hitler come una persona cattiva, ma anche ridicola e sciocca. L'intenzione del regista Chaplin è quella di trasformare il tema in una pungente satira contro il nazismo e riesce a rappresentare la verità in maniera comica, mantenendo allo stesso tempo l'aspetto realistico e storico della dittatura nazista. La parte più bella è il celebre monologo detto "il discorso dell'umanità", nel quale il barbiere, nei panni di Hitler, parlando al popolo tedesco, proclama la necessità dell'amore verso tutti, ebrei, uomini neri e bambini, e dice che l'avidità, l'odio, lo sfruttamento, il disprezzo sono solo mali passeggeri, mentre in futuro la libertà, l'amore, la speranza, la felicità e la democrazia torneranno nel nome di Dio . 
Secondo me questo film racconta ciò che si è realmente vissuto in quei tempi, ma il tutto è raccontato in maniera comica e comprensibile per tutti: non è un caso se questo fìlm è considerato un capolavoro cinematografico mondiale.
                                           (post a cura di Gaia Pullo)

martedì 21 gennaio 2014

IL GIORNO DELLA MEMORIA, "SCHINDLER'S LIST" E IL MUSEO DELLO SBARCO

Il ventisette Gennaio si commemora la liberazione degli Ebrei e degli altri deportati dal campo di concentramento di Auschwitz da parte dei soldati sovietici e nelle scuole si leggono brani e testimonianze  di quel tragico periodo e si programma la visione di film che trattano della Shoah. Anche io, insieme ai miei compagni, ho visto il film "Schindler's list" che con le sue immagini in bianco e nero ha fatto capire a tutti noi quanto dolore e quanta disperazione fosse presente nell'animo non solo dei deportati ma anche dei sopravvissuti. 
Un'altra esperienza suggestiva è stata la visita al "Museo dello sbarco" di Salerno, dove si trovano cimeli di guerra, documenti scritti, giornali d'epoca, bombe disinnescate, divise militari e perfino uno dei vagoni utilizzati per i treni utilizzati per la deportazione degli Ebrei ad Auschwitz.
Tutte queste testimonianze mi hanno messo in contatto diretto con una realtà che conoscevo solo attraverso film e televisione e che mai avrei potuto immaginare. Mi sono chiesta come sia stato possibile deportare ed uccidere sei milioni di persone con la sola "colpa" di essere nate ebree. In effetti le responsabilità non sono solo dei fascisti e dei nazisti, ma di molte persone che, magari consapevoli di quello che stava accadendo, non hanno fatto nulla per fermarli.
Dobbiamo stare attenti a tutte quelle forme di pregiudizio e di razzismo che ancora oggi ci sono nella nostra società! Dobbiamo stare attenti, perché il male non è solo degli altri, ma in ciascuno di noi: ciò che è avvenuto allora, non deve accadere mai più.
                               (post a cura di Ivana Rombi)