domenica 9 dicembre 2012

UN TIPICO POMERIGGIO TRA AMICI

Io penso che lo sport sia un divertimento anche quando si arriva ad alti livelli agonistici: secondo me è una cosa che fa bene sia alla salute, perché ti fa fare i muscoli e ti fa dimagrire, sia alla mente perché ti fa fare nuovi amici e ti insegna molte regole. Il mio sport preferito è il calcio, che  fino all'anno scorso praticavo, ma quest'anno ho deciso di cambiare sport giocando a pallavolo o a basket; però  quando mi trovo con i miei amici gioco sempre a calcio con loro e mi diverto un mondo perché giochiamo in modo libero e confuso e non rispettiamo né gli schemi né alcune regole che non ricordiamo. Io sono abituato a giocare in strada perché non ci sono limiti come quando giochiamo in un campo da calcio o in uno stadio, ma comunque a me piace giocare in ogni luogo.  
Di solito il gioco del calcio, quando non si svolge in luoghi adatti, può essere un po' "sfigato" come è successo a me, Umberto e Alfredo. A noi tre, che ogni sabato andiamo a giocare a calcio al Parco del Mercatello, una volta è successo un fatto divertente. Mentre camminiamo per andare al parco, Costabile ci telefona e ci chiede di andare a citofonarlo, ma quando arriviamo a casa sua lui non può più scendere e quindi ce ne andiamo palleggiando. A un certo punto Alfredo vuole colpire me e Umberto, ma un motorino  si mette fra noi e Alfredo scaglia una pallonata alla Ronaldo, così forte che fa ondeggiare il motorino. Per fortuna non suona l'antifurto ma noi scappiamo lo stesso, poi la palla arriva a me e mentre corriamo io tiro una cannonata che ha la stessa forza di quella di Alfredo e colpisco una Citroen C2 nera che si ammacca. A questo punto la nostra unica salvezza è la fuga, così, correndo per evitare che il padrone dell'auto ci veda e ci insegua, finalmente arriviamo al parco.
Una presenza che condiziona la mia vita da calciatore è quella della signora Stella che abita in un palazzo nella piazzetta dove di solito gioco a pallone con i miei amici. Quando siamo andati la prima volta a giocare lì, abbiamo visto che, mentre giocavamo, la signora Stella aveva preparato sul suo balcone tanti secchi d'acqua sistemati come cannoni pronti a sparare. Imperterriti noi continuiamo a giocare ma ad un certo punto un mio amico tira una pallonata che colpisce in testa la signora. Lei allora non solo ci lanciò l'acqua addosso, ma ci insultò urlando parole strane e incomprensibili. Ormai noi e la signora siamo diventati amici ma ogni volta che qualcuno tira alto, noi in coro, impauriti dalla sua reazione se la dovessimo colpire di nuovo, le diciamo: - Stella, chiudete le finestre! -
                           (post a cura di Francesco Tancredi)

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