La Scuola Medica Salernitana è
stata la prima e più importante istituzione medica d'Europa e del Medioevo (XI
secolo) ed considerata come l’antesignana delle moderne università.
Una leggenda narra di un pellegrino
greco di nome Pontus che a Salerno, durante un temporale, si rifugiò
sotto gli archi dell'antico acquedotto dell'Arce; un altro viandante, il latino Salernus, si riparò nello
stesso luogo; costui era ferito e il greco si avvicinò per osservare da vicino
le medicazioni che il latino praticava alla sua ferita. Nel frattempo erano
giunti altri due viandanti, l'ebreo Helinus e l'arabo Abdela, che si
dimostrarono interessati alla ferita e alla fine si scoprì che tutti e quattro
si occupavano di medicina. Decisero
allora di creare una scuola dove le loro conoscenze potessero essere raccolte e
diffuse: nacque così la Scuola medica Salernitana.
Le origini della Scuola dovrebbero risalire al IX - X secolo, anche se
su questo primo periodo la documentazione è piuttosto scarsa.
Essa affonderebbe le radici nei primi
insediamenti benedettini avvenuti nel ducato di Benevento verso la fine dell’VIII
secolo, dove i monaci diffondevano le opere mediche greche, esercitando la
professione nell’ambito ristretto dei monasteri.
Si sa per certo che fin dal IX secolo vi era a Salerno una
grande cultura giuridica e medica, basti pensare che in parecchi scritti dell’epoca
si narra di personaggi importanti venuti a Salerno per curarsi. Di sicuro è
noto che nel X secolo la città di Salerno era già
molto famosa per il clima salubre e la sapienza dei suoi medici. Di essi si
racconta che «erano privi di cultura letteraria, ma forniti di grande
esperienza e di un talento innato».
In questo contesto la Scuola di
Salerno cresce e si sviluppa fino a
raggiungere il massimo del suo splendore
tra il X e il XIII secolo
Un
grande apporto viene dato anche dal
medico cartaginese Costantino l’Africano che visse nella città di Salerno per
diversi anni; si diffuse in questo
periodo la pratica dell’alchimia : una
disciplina esercitata insieme con la medicina e quindi rientrante sotto la
specializzazione della scuola Medica salernitana.
A quell'epoca giungevano alla
"Schola Salerni" persone provenienti da tutta Europa, sia
ammalati che speravano di essere guariti, sia studenti che volevano apprendere
l'arte della medicina.
Il prestigio dei medici di Salerno è largamente
testimoniato dalle cronache dell'epoca e dai numerosi manoscritti conservati
nelle maggiori biblioteche europee.
Nel 1231 l'autorità della scuola veniva riconosciuta dall'imperatore Federico II: nella sua Costituzione di Melfi si stabiliva che l'attività di medico poteva essere svolta
solo da dottori in possesso di diploma rilasciato dalla Scuola Medica
Salernitana.
Nel 1280 Carlo d'Angiò approvò il primo statuto in cui la Scuola veniva
riconosciuta come Studium generale in medicina.
Nel XIV secolo con la nascita dell'Università di Napoli la Scuola cominciò a perdere
via via importanza, finché, il 29 novembre 1811, fu soppressa da Gioacchino Murat in occasione della riorganizzazione dell'istruzione pubblica nel Regno di Napoli.
Dopo secoli di effettiva assenza della Scuola Medica
Salernitana, solo di recente lo studio della medicina è ritornato di
diritto a Salerno con la istituzione della facoltà di medicina nell'Università degli studi di Salerno
Il trattato più famoso prodotto dalla
scuola è il Regimen Sanitatis
Salernitanum, una raccolta di norme igieniche, poste a fondamento di una
vita salubre, valide ancora oggi. Eccone
alcune:
- Dopo pranzo riposa, dopo cena passeggia..
- Dormire
sei ore è sufficiente sì per un giovane come per un vecchio: concederemo a
stento sette ore a un pigro, otto a nessuno.
- Durante il pranzo bevi poco e sovente.
- La prima
digestione avviene in bocca.
- Se ti mancano i medici, siano per te medici queste tre cose: l'animo lieto, la quiete e la moderata dieta.
- Se vuoi esser leggero di notte, fa corta cena.
- Se vuoi esser sano, lavati spesso le mani.
La Scuola Medica Salernitana, consigliando la moderazione del nutrimento e moderata dieta, già allora metteva in guardia da quei malanni dovuti, come si dice oggi, alle troppe calorie. Nella cultura scientifica, la Scuola Medica Salernitana resta fonte della medicina.
Il 17 settembre 2007 lo Stato italiano ha emesso un francobollo per celebrare la Scuola Medica Salernitana
(post a cura di Sara Perrotta, I C)
A Salerno operarono Importanti figure di medici e chirurghi e tra di loro c’erano tantissime donne medico. Abella Salernitana, Trotula de Ruggero, Francesca Romana, Rebecca Guarna, Costanza Calenda – figlia di Salvatore, a cui ancora oggi è dedicata una delle strade più importanti di Salerno -, Mercuriade, che si occupò dei primissimi trattati relativi alla peste, furono tutte donne straordinarie in un’epoca in cui il mondo usciva dalla paura dell’Anno Mille per ricostruire le basi della cultura europea e mediterranea.
Il 17 settembre 2007 lo Stato italiano ha emesso un francobollo per celebrare la Scuola Medica Salernitana
(post a cura di Sara Perrotta, I C)
A Salerno operarono Importanti figure di medici e chirurghi e tra di loro c’erano tantissime donne medico. Abella Salernitana, Trotula de Ruggero, Francesca Romana, Rebecca Guarna, Costanza Calenda – figlia di Salvatore, a cui ancora oggi è dedicata una delle strade più importanti di Salerno -, Mercuriade, che si occupò dei primissimi trattati relativi alla peste, furono tutte donne straordinarie in un’epoca in cui il mondo usciva dalla paura dell’Anno Mille per ricostruire le basi della cultura europea e mediterranea.
Trotula De
Ruggiero, conosciuta anche con i nomi di Trottula, Trotta, Trocta o Troctula, è stata un medico che nell'XI secolo operò nell'ambito della Scuola Medica Salernitana. A
lei è attribuito il trattato “De
passionibus mulierum ante in et post partum”, stampato nel 1544, a Strasburgo: questo
importante testo segna la
nascita dell'ostetricia e della ginecologia come scienze
mediche.
Trotula nacque a Salerno, dalla nobile famiglia
De Ruggiero, famosa al suo tempo per aver donato a Roberto il Guiscardo parte dei
propri averi per la costruzione del Duomo di Salerno. Grazie alle sue origini, Trotula ebbe l'opportunità
di intraprendere studi superiori e di medicina. Visse e operò al tempo dell'ultimo principe longobardo di
Salerno, Gisulfo II, probabilmente prima dell'arrivo in città del medico Constantino l'Africano. Sposò il medico Giovanni Plateario, da cui
ebbe due figli, Giovanni junior e Matteo, che proseguirono l'attività dei genitori e i
quali, insieme al genitore, sono ricordati come Magistri Platearii.
E’ considerata una donna
straordinaria perché, nell’XI secolo, Trotula, laica (cioè senza far parte di
alcun monastero, che a quei tempi era l’istituzione preposta agli studi), colta
e studiosa, frequenta la Scuola Medica, la prima istituzione medica d’Europa, e
si occupa di materie fino ad allora poco studiate, cioè la salute delle donne,
la loro fertilità e il loro benessere; inoltre conosce le erbe, è in grado di
curare e alleviare ogni dolore con le piante del suo giardino e quelle delle
colline della zona. Per questo fu riconosciuta, stimata e apprezzata dai più
grandi uomini di medicina e di scienza dell’epoca.
Nella prima metà del secolo XIX,
in onore di Trotula fu anche coniata una medaglia di bronzo, di artistica
fattura, che fa parte di una serie di medaglie nate per onorare alcuni uomini illustri del regno, tra
cui appunto Trotula.
(post a cura di Vincenza Del Basso, I C)
Curarsi con le erbe
La storia della Scuola Medica salernitana è profondamente
legata alla coltivazione delle erbe e ai Giardini della Minerva, dove appunto
venivano coltivate piante che erano usate per scopi terapeutici. Gli allievi
della Scuola Medica Salernitana qui imparavano a riconoscere le erbe e ne
studiavano le proprietà medicinali. Tra le erbe più usate c’erano la menta, il
nasturzio, la salvia, l’aglio, il carciofo: ancora oggi nelle medicine moderne
sono contenuti particolari estratti vegetali che si possono ricavare anche da
queste erbe. Ogni erba ha specifiche proprietà terapeutiche:
- la menta serve a disinfettare l’apparato digerente;
- la salvia aiuta a guarire da febbri e tremori;
- la lavanda viene usata per combattere la nausea;
- il nasturzio ha una forte azione battericida e antimicotica;
- l’aglio è un ottimo battericida;
- il carciofo è usato come disinfettante.
Possiamo
dire che la base degli studi della scuola Medica Salernitana è la Natura.
(post a cura di Davide Serdoz)
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