martedì 2 ottobre 2012

TRENINI, CHE PASSIONE!

La mia passione è quella del modellismo ferroviario; essa mi è stata trasmessa da mio padre, che è nato e cresciuto in Svizzera dove c'è una cultura sui treni e sul modellismo molto più sentita che da noi. Mio padre mi ha raccontato che quando aveva sei anni i suoi genitori gli regalarono un trenino per Natale e da quel momento ne rimase entusiasta, poi sono nato io e quando sono diventato grande mi ha coinvolto in questa bella attività. Infatti quando avevo tre anni un giorno sono andato con i miei genitori e i miei nonni materni in un grande negozio di Napoli, dove ho visto un trenino di legno; mio nonno me lo ha regalato e con lui ho trascorso molte ore a giocare; qualche anno dopo, quando avevo otto anni, i miei genitori mi fecero un bellissimo regalo per Natale, un plastico ferroviario giocattolo. Dopo quattro anni ho convinto la mia famiglia a permettermi di costruire un vero plastico ferroviario molto più grande, così ora ho la possibilità di trascorrere molto tempo con mio padre perché con lui ho realizzato il mio sogno. Grazie a tutto ciò, ho avuto modo di conoscere e frequentare un'associazione di appassionati di fermodellismo che si trova al Dopolavoro ferroviario di Salerno e si chiama "Gruppo gr 835 114". Il gruppo ha questo nome perché ha usato il numero di matricola di una vecchia locomotiva a vapore che si trova nell'area museale del Dopolavoro di Salerno. Grazie al gruppo ho potuto conoscere tante  persone con la mia stessa passione: ci sono persone dai trenta ai sessantacinque anni e sono studenti universitari, avvocati, medici, ex-ferrovieri, professori e cuochi. Io sono il più piccolo del gruppo, però con i miei compagni di modellismo trascorro molte ore bellissime nonostante le diverse età. Con loro mi diverto tantissimo; ci riuniamo di solito la domenica all'area museale di Salerno dove stiamo costruendo un plastico e durante la settimana ci dedichiamo  ad aiutare le persone del gruppo che hanno qualche difficoltà nel  mettere a punto i loro modellini. Insieme agli amici del gruppo ho partecipato a molte manifestazioni, come alla borsa scambio al Dopolavoro Ferroviario di Salerno e a quello di Taranto; quest'ultima si è svolta nel mese di dicembre del 2010 ed io ho aiutato il personale ferroviario che ha fatto partire un treno storico che in testa aveva il primo locomotore elettrico italiano del 1903.
Il mio compito nel gruppo che frequento è controllare il fremo, cioè il plastico che rappresenta realisticamente la tratta tra Fratte e Baronissi. Quando c'è stata la borsa scambio di Salerno, dove ho comprato e venduto alcuni modellini, ho colto l'occasione di questo evento per invitare la mia classe con la mia insegnante d'italiano e ho avuto tanto piacere perché hanno accettato il mio invito e ho potuto spiegare ai  miei compagni quello che conosco del fremo. Per ora non ho potuto partecipare a nessuna fiera modellistica in cui si possano vincere dei premi perchè ciò avviene a Verona e io non ho avuto la possibilità di poterci andare. Spero di poter partecipare nei prossimi anni e di poter vincere qualche premio con un plastico o un trenino costruiti da me.
Non so spiegare quanta pazienza, volontà e fantasia ci vogliano per costruire un plastico: occorrono tanti materiali diversi e bisogna saper sistemare nel modo opportuno tutti i pezzi, anche le parti elettriche. Quando il lavoro è finito bisogna aggiungere le casette, gli alberi ed i personaggi per rendere il tutto il più realistico possibile.
Quando sarò grande vorrei continuare a coltivare la mia passione facendola diventare un vero lavoro; vorrei aprire un negozio di fermodellismo  come uno bellissimo che si trova a Firenze. Nel mio negozio farei lavorare i miei amici del gruppo in modo da poter confrontare le nostre idee e aiutare i clienti in quello che desiderano. Mi piacerebbe anche progettare e costruire nuovi modelli di trenini e vorrei anche che tutto ciò si realizzasse accanto al Dopolavoro ferroviario di Salerno: se i miei sogni si avvereranno, sarò felice perchè avrò reso reale anche il desiderio di mio padre.
                                               (post a cura di Antonio Sarno)


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