lunedì 26 novembre 2012

UN LAVORO DI GRUPPO : L'INQUISIZIONE E LA CACCIA ALLE STREGHE

L'inquisizione è l'istituzione ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica per indagare e punire, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie all'ortodossia cattolica. Storicamente, essa nasce nel 1184 con papa Lucio III, ma poi  il 21 luglio 1542 Paolo III, allo scopo di combattere più efficacemente la Riforma protestante, costituì l' Inquisizione romana, ossia la "Congregazione della sacra, romana ed universale Inquisizione del santo Offizio ".
L' Inquisizione si propose nel corso della sua lunga esistenza di perseguire sopratutto gli eretici, ossia coloro che "dogmatizzano contro la fede cristiana e generalmente contro la religione"; anche i re che consideravano generalmente la religione come il bene dei popoli collaboravano con la chiesa alla repressione delle eresie, "sempre infeste all'altare insieme ed al trono".
L'inquisizione poteva giudicare chiunque, anche nobili o vescovi, e i magistrati e i giudici erano tenuti ad eseguire i suoi decreti, sotto pena di scomunica.
Gli inquisitori procedevano contro gli eretici, contro i pagani che dopo essere stati battezzati ritornavano a professare il paganesimo, contro astrologi e maghi soprattutto se questi avevano fatto patti col demonio, contro chi predicava dottrine scandalose e contrarie alla vera religione come quelli che sostengono che la Santa Vergine non sia stata concepita senza peccato originale. 
Il tribunale dell' inquisizione adottò la procedura del processo inquisitorio (dal latino inquisitio, cioè indagine) nel quale il giudice era anche accusatore: in un processo dell'inquisizione per giungere alla condanna era sufficiente la testimonianza concorde di almeno due testimoni o la confessione dell' imputato, il quale veniva detenuto in carcere durante lo svolgimento del processo. Se la prova della colpevolezza non era raggiunta, l'imputato era sottoposto a tortura (fino al XVIII secolo) generalmente consistente nella corda: legate le braccia dietro la schiena, l'imputato, nudo, veniva sollevato da terra dalla corda che scorreva su una carrucola fissata al soffitto. Egli era tenuto in quella condizione per non più di mezz'ora, perché una durata superiore poteva comportare gravi conseguenze, dalle lesioni agli arti superiori fino al collasso cardiocircolatorio. La tortura poteva essere ripetuta più volte nel corso del processo. 
La persecuzione di streghe e protestanti portò all'emigrazione forzata dei principali esponenti della fede riformata. Tra i processi famosi celebrati dal tribunale dell'Inquisizione si ricordano quello a carico di Giordano Bruno e il processo a Galileo Galilei. Particolarmente dura fu l'Inquisizione spagnola, dopo la conversione dei musulmani e degli ebrei al Cristianesimo: infatti l'Inquisizione fu un importante mezzo per rinforzare la ''limpieza de sangre'',  contro i discendenti di musulmani ed ebrei. 
Oltre a perseguitare eretici e protestanti, l'Inquisizione si dedicò anche alla caccia alle streghe, cioè alla condanna di donne sospettate di compiere magie e fatture e di essere legate a forze infernali da cui ricevere i poteri per danneggiare l'uomo.
La caccia alle streghe nacque alla fine del XV secolo e in quell'epoca le streghe furono perseguitate e spesso condannate a morte.
La strega era immaginata svolazzante a cavallo del suo manico di scopa in una società ancora legata a antichissimi credenze e superstizioni. La Chiesa Cattolica a quei tempi da una parte combatteva le credenze magiche, ma dall'altra credeva nell'esistenza di streghe e maghi che incontravano il diavolo e stringevano patti con lui durante i sabba. Le ''cacce alle streghe'' si concentravano soprattutto tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Seicento; le presunte streghe appartenevano di solito alle classi sociali più modeste  ed erano di solito vedove, levatrici ed erboriste, cioè donne sole o che esercitavano attività legate alla vita e alla salute; perfino le donne coi capelli rossi venivano considerate le donne di Satana.
Contro le streghe era possibile usare la tortura, anzi nel 1484 il papa Innocenzo VIII ordinò di scoprire, torturare e giustiziare le streghe in tutta Europa. Fu pubblicato il "Malleus maleficarum", una specie di manuale del perfetto inquisitore, in cui i frati domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger elencavano tutti i malefici delle streghe: esse uccidono il bambino nella pancia della madre, seccano i campi, mandano a male uva, frutta e tutto ciò che si coltiva, stregano con magie malefiche uomini, donne e animali, sono in grado di mandare malattie dolorose e possono impedire a donne e uomini di avere figli. Le donne accusate di stregoneria non sfuggivano mai alla prova della tortura; ad alcune si legava una pietra al collo e le si gettava in acqua: se morivano avevano dimostrato la loro innocenza, se si salvavano erano arse sul rogo. In questo modo l'Inquisizione dal 1257 al 1816 torturò e uccise milioni di persone, soprattutto donne, completamente innocenti.
(post a cura di Carmine Raiola, Ludovica Cavaliere, Claudio Barba, Francesco Tancredi, Umberto Santamaria, Sara Barone, Costabile Di Gregorio, Gaia Pullo, Antonio Sarno)




                                 

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